Estetica Oncologica a La Fenice per la cura esteriore del paziente. Gagliardi: «La nostra mission? Fare buona sanità»
Questa mattina a Radio FM1 sono intervenuti Alberto Gagliardi, direttore generale del centro medico "La Fenice", e il dottor Giusti Bruno, esperto di estetica oncologica: «Un servizio che mette al centro il paziente. Vogliamo far fronte a tutte le loro esigenze»
«La nostra mission è fare della buona sanità – esordisce così Alberto Gagliardi, direttore generale del centro medico "La Fenice", intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio FM1 -.
Serve impegno e sacrificio ma siamo ripagati dai risultati soddisfacenti, infatti il numero di pazienti e in costante aumento. Oggi la medicina è cambiata, spesso il medico di base è costretto a turni massacranti e questo può portare ad un minor ascolto dei pazienti, di conseguenza ad un’anamnesi ridotta. Il nostro obiettivo invece è ascoltarli e dar loro voce per capire le loro problematiche in vista di un percorso di un’anamnesi adeguata ed un percorso di cura adeguato».
Da questo intento nasce anche il progetto avviato con il dottor Giusti Bruno, esperto di estetica oncologica, per far fronte ai mutamenti fisici causati dalle terapie oncologiche. «Ho fatto per 40 anni il parrucchiere a livello internazionale – racconta -. Nel 2000 ho deciso di concludere gli studi da perito commerciale ed iscrivermi all’università, dove ho conseguito due lauree: una a Macerata e l’altra a Roma. Il mio progetto è nato grazie al contributo del prof. Luciano Latini, dopodiché si è espanso in tutto il mondo. Le mie visite sono gratuite e, oltre al centro medico La Fenice, collaboro con diversi ospedali, tra cui il Salesi di Ancona».
Un percorso singolare dunque, caratterizzato da talento, passione, professionalità. Una componente fondamentale è anche la sensibilità, in quanto è necessario ascoltare le esigenze dei pazienti in un momento complesso. L’obiettivo consiste nel coniugare la salute all’estetica per salvaguardare il loro l’equilibrio psicologico: «Per la donna perdere i capelli è un grande dramma e può portare a scompensi psicologici – spiega -. Il mio lavoro consiste nell’incontrare la paziente, capire le sue necessità ed il suo stato d’animo, dopodiché procedo alla fase di studio per trovare il prodotto più adeguato. Il momento più bello è quando una donna, dopo aver indossato la sua parrucca, torna a sorridere. Per me al primo posto c’è la felicità della persona. La salute è importante ma vedere i mutamenti fisici derivati dal percorso di cura è molto difficile da accettare. Il mio consiglio per la cura dei capelli in queste situazioni è di rasarli appena si iniziano le chemioterapie. Dopo cresceranno più robusti e più belli. Metaforicamente parlando, è come lasciare a riposo un campo da coltivare».
Giusti ha pubblicato “Ritorno alla Bellezza”, un libro scritto a quattro mani con Francesca Fazioli, docente presso Univpm. «L’ho pensato come un aiuto ulteriore ai pazienti oncologici. È a disposizione anche a La Fenice». Conclude con alcuni accorgimenti per salvaguardare le parrucche: «Sono prodotti di altissima qualità forniti da una ditta italiana. Sono antiallergiche, cinematografiche e autorizzate dalla Comunità Europea. Questo consente di condurre una vita normale, possono anche subire il contatto con l’acqua e non serve recarsi dai parrucchieri per la cura. Per mantenerle pulite è opportuno lavarle la sera e la mattina seguente sono pronte per l’uso».