Iperbarica: presto attiva nel nostro centro

Iperbarica: una terapia salvavita indispensabile fra qualche mese disponibile anche per il sud delle Marche, Abruzzo e Umbria

E’ tutto pronto. A settembre, primi di ottobre, si parte. Alla Fenice di Porto Sant’Elpidio, un centro già d’eccellenza in campo diagnostico e fisioterapico, fervono più che mai i lavori per avviare la seconda camera Iperbarica delle Marche, dopo quella già in funzione di Fano, destinata ai pazienti dell’area sud della Regione; ma anche a quelli dell’Abruzzo e dell’Umbria che potranno sicuramente usufruirne essendo le due Regioni sprovviste di tale tecnologia.

Ma che cosa è l’ossigenoterapia iperbarica e quali le principali indicazioni terapeutiche?

L’ossigenoterapia iperbarica (OTI) è una terapia non cruenta che prevede la respirazione di ossigeno puro attraverso singoli erogatori a domanda (maschere, caschi, tubi endotracheali) ad una pressione superiore a quella ambientale. La terapia avviene all’interno di camere multiposto ermeticamente chiuse e pressurizzate ad aria: le Camere Iperbariche.


Foto 1: visione interna della camera iperbarica.

I principi su cui si basa questa terapia derivano dall’applicazione di leggi fisiche, di principi di fisiologia e dalla conoscenza della farmacologia dell’ossigeno. In particolare, durante una seduta di ossigenoterapia iperbarica la percentuale di ossigeno disciolto nel plasma aumenta e viene favorita la sua diffusione nei vari liquidi e tessuti secondo i propri coefficienti di solubilità ed in quantità inversamente proporzionali alla distanza da distretti normo-perfusi. L'ossigenazione tissutale è pertanto mantenuta anche in condizioni di alterato trasporto dell'ossigeno legato all'emoglobina.

Nata come terapia salvavita di operai, pescatori e subacquei che incorrevano in patologia da decompressione, l’ossigenoterapia iperbarica oggi è un trattamento dalle molteplici potenzialità terapeutiche: fornisce, infatti, ossigeno ai tessuti con deficit circolatorio (ischemici); ha azione antibatterica (diretta e indiretta), anti-edema, antinfiammatoria; determina vasocostrizione iniziale e successiva dilatazione reattiva; facilita la proliferazione vascolare capillare e la rivascolarizzazione di aree ischemiche; accelera la demarcazione tra tessuto certamente necrotico e quello ischemico recuperabile; favorisce la produzione di collagene; attiva l’osteogenesi e la deposizione di ioni Calcio; modifica il bilancio di prostaglandine e aumenta la permeabilità della barriera ematoencefalica.

Sono sempre più numerosi gli studi scientifici a livello internazionale che comprovano l’efficacia dell’OTI nelle varie patologie. A dimostrazione di ciò vi è anche il crescente numero di pazienti a cui i medici specialisti prescrivono questa terapia. Tale richiesta ha portato alla nascita di nuovi centri Iperbarici pubblici e privati dotati di strumentazione e sistemi di sicurezza all’avanguardia che sotto la costante supervisione di personale tecnico e medico altamente qualificato sono in grado di garantire standard di sicurezza ed efficacia terapeutica elevatissimi.

Nonostante questo, gli attuali centri di medicina iperbarica presenti in Italia non sempre sono sufficienti a soddisfare il servizio nei tempi utili a garantirne l’efficacia terapeutica del trattamento. L’iniziativa del centro La Fenice di Porto Sant’Elpidio, di natura privata, è quanto mai meritevole perché andrà a coprire un “buco” terapeutico non soltanto marchigiano ma, come già detto sopra, anche dell’Abruzzo e dell’Umbria.

La somministrazione di ossigeno, soprattutto in condizioni iperbariche, viene effettuata con schemi terapeutici rigorosi, specifici per ogni patologia, finalizzati a riattivare processi metabolici depressi senza indurre effetti collaterali da iperdosaggio. Tutto ciò con indubbi benefici anche su un aspetto non secondario e trascurabile per la collettività tutta, soprattutto di questi tempi: la spesa sanitaria.

Queste, per finire, le patologie ad oggi riconosciute a livello Nazionale ed Internazionale come suscettibili di trattamento con la ossigenoterapia iperbarica:

  • Intossicazione da monossido di carbonio (CO)
  • Malattia da decompressione
  • Embolia gassosa
  • Infezione acuta e cronica dei tessuti molli
  • Gangrena gassosa e infezioni necrosanti dei tessuti molli
  • Ulcere delle estremità inferiori nel diabetico
  • Lesioni da schiacciamento, sindrome compartimentale
  • Ulcere arteriose degli arti inferiori e vasculiti
  • Ulcere venose
  • Ulcere da Compressione
  • Osteonecrosi asettica
  • Fratture a rischio (chiuse con vascolarizzazione terminale o esposte in tutte le altre ossa)
  • Innesti cutanei e lembi a rischio
  • Lesioni da radioterapia
  • Cancro e tessuti tumorali esposti a radioterapia
  • Lesioni tissutali post- attiniche
  • Osteomieliti croniche refrattarie
  • Ipoacusia improvvisa e trauma acustico
  • Ustioni
  • Parodontopatie
  • Sindrome algodistrofica
  • Retinite pigmentosa
  • Trombosi dell’arteria della retina o di branca
  • Anemia severa

Consulente scientifico
Gerardo Bosco MD PhD
Associate Professor‐Vice President UHMS
Director: Master II level in Diving and Hyperbaric Medicine
Course in Technical and health management in the hyperbaric chamber Dept. of Biomedical Sciences, University of Padova
email: gerardo.bosco@unipd.it
Per info:
www.unipd.it
Pagina FB: hyperbaric school padua



Centro Diagnostico e Fisioterapico La Fenice Srl
Via Mazzini n. 18
63821 Porto S. Elpidio (FM)
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Approfondimento

Vi suggeriamo la lettura del documento delaborato dal S.I.M.S.I. (Società Italiana di medicina subacquea e iperbarica) sulle indicazioni all'ossigenoterapia iperbarica.

Un piccolo estratto introduttivo :

Aggiornamento del Documento congiunto elaborato nel 2006 dai gruppi di studio della SIMSI (Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica), SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), ed ANCIP (Associazione Nazionale Centri Iperbarici Privati).
In quell'occasione le tre Società hanno rivisto le Linee Guida normanti l'accesso ed i trattamenti alla Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI); quel documento, già a suo tempo pubblicato sulla Rivista di settore “Medicina Subacquea e Iperbarica”, [2007; 29(1):7-36], è disponibile in rete e può essere scaricato dal sito www.simsi.org.
Scopo del presente documento è di rivedere le indicazioni all'OTI, alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche e seguendo le regole della Medicina basata sull’Evidenza (EBM). L'intento, con riferimento alla casistica, ai nuovi lavori scientifici ed alle metanalisi disponibili, è quello di produrre delle Linee Guida aggiornate, che consentano percorsi terapeutici con una corretta collocazione dell'OTI nel trattamento delle singole patologie.

Ad ogni indicazione (o gruppo di indicazioni) verrà dedicato un capitolo, breve ma esaustivo, che conterrà i seguenti punti:

  1. introduzione generale (Definizione).
  2. il trattamento OTI (Razionale/Obiettivo della terapia).
  3. il protocollo diagnostico-terapeutico (Flow chart / Quando la OTI / la Dose / Quando e se ulteriore terapia).
  4. considerazioni cliniche (Valutazione degli esiti/Follow-up/Monitoraggio).
  5. criteri di esclusione dal trattamento.
  6. bibliografia.

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